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Mao Tse-Tung: i comunisti
di Mario Eustachio De Bellis
Il Partito Comunista Cinese è una cosa seria: nella sua storia per vincere ha promosso e promuove un Fronte Unito per la pace e la cooperazione universale, l'autodeterminazione e la solidarietà tra i popoli come oggi nei confronti della Palestina e di Cuba.
In Italia invece di partire dall'unità dei comunisti, fare la critica per arrivare ad una nuova unità, come diceva Mao, sono prevalsi tra comunisti accuse reciproche, competizioni e separazioni a sinistra che hanno favorito la vittoria del potere costituito e il frazionamento a beneficio dell'unità nazionale e internazionale del sistema capitalista e imperialista.
Un comunista deve essere di ampie vedute, sincero, leale e attivo, deve mettere gli interessi della rivoluzione al di sopra della sua stessa vita e subordinare gli interessi personali a quelli della rivoluzione; sempre ed ovunque, deve essere fedele ai principi giusti e condurre una lotta instancabile contro ogni idea e azione errata, in modo da consolidare la vita collettiva del Partito e rafforzare i legami tra il Partito e le masse; deve pensare più al Partito e alle masse che agli individui, più agli altri che a se stesso. Solo così può essere considerato un comunista. "Contro il liberismo" (7 settembre 1937), Opere Scelte, Vol. II.
Si deve far capire a ogni compagno che il criterio fondamentale per giudicare le parole e le azioni di un comunista è vedere se queste si conformano ai supremi interessi della stragrande maggioranza del popolo e godono del suo appoggio. "Sul governo di coalizione" (24 aprile 1941), Opere Scelte, Vol. III.
Mai, in nessun momento e in nessuna circostanza, un comunista deve mettere al primo posto i suoi interessi personali; deve invece subordinarli agli interessi della nazione e delle masse. Perciò l'egoismo, la pigrizia nel lavoro, la corruzione, la smania di mettersi in vista e via dicendo sono quanto di più spregevole esista; mentre l'altruismo, l'ardore nel lavoro, la completa dedizione al dovere pubblico e l'assiduo, duro lavoro impongono rispetto. "IL ruolo del Partito comunista cinese nella Guerra nazionale" (Ottobre 1938), Opere Scelte, Vol. II.
I comunisti devono sempre chiedersi il perché delle cose, usare il proprio cervello e riflettere profondamente per vedere se corrispondono alla realtà e se sono veramente fondate; in nessun caso devono seguire ciecamente gli altri e incoraggiare il servilismo. "Rettificare lo stile di lavoro del Partito" (1° febbraio 1942), Opere Scelte, Vol. III
I comunisti devono costituire un esempio di senso pratico e lungimiranza. Perché solo il senso pratico permetterà loro di adempiere i compiti assegnati, e solo la lungimiranza impedirà loro di perdere l'orientamento nell'avanzata. "Il ruolo del Partito comunista cinese nella guerra nazionale" (Ottobre 1938), Opere Scelte, Vol. II.
Ogni comunista che lavora nei movimenti di massa dev'essere un amico delle masse e non un loro superiore, un instancabile maestro e non un politicante burocratico. Ibidem
In ogni cosa, noi comunisti dobbiamo saperci integrare con le masse. Se i membri del nostro Partito passano tutta la loro vita seduti fra quattro mura e non escono mai ad affrontare il mondo e sfidare la tempesta, di quale utilità saranno per il popolo cinese? Di nessuna utilità, e noi non abbiamo bisogno di gente simile come membri del Partito. Noi comunisti dobbiamo affrontare il mondo e sfidare la tempesta, il grande mondo e la violenta tempesta delle lotte di massa. "Organizziamoci!" (29 novembre 1943), Opere Scelte, Vol. III.
Non impedire la costruzione del Partito Comunista creando confusione e chiusure.
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