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Organo teorico della Scuola Rossa

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Società e Stato

di Manuel Santoro

La società odierna è la società capitalistica, che esiste in tutti i paesi civili, più o meno libera di aggiunte medievali, più o meno modificata dallo speciale svolgimento storico di ogni paese, più o meno evoluta. Lo Stato odierno, invece, muta con il confine di ogni paese. Nel Reich tedesco-prussiano esso è diverso che in Svizzera; in Inghilterra è diverso che negli Stati Uniti. Lo Stato odierno è dunque una finzione. Tuttavia i diversi Stati dei diversi paesi civili, malgrado le loro variopinte differenze di forma, hanno tutti in comune il fatto che stanno sul terreno della moderna società borghese, che è soltanto più o meno evoluta dal punto di vista capitalistico.” [1]

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Libri: Il Manifesto del Socialismo

Il socialismo è la prima fase della società senza classi, del comunismo. Oggi, quindi, siamo tutte e tutti socialisti, poiché è compito di tutte e tutti, militanti, conquistare la società socialista per poterci avviare verso la società senza classi. Conquistare, poiché i padroni, i proprietari dei mezzi di produzione e distribuzione della ricchezza non ci daranno mai strada libera. La lotta di classe è reale. Il nostro compito è conquistare lo Stato socialista. Non vi è altro obiettivo per una organizzazione socialista come la nostra. Donne e uomini militanti uniti in questa lotta.

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Il Capitalismo e la falsa Democrazia

di Manuel Santoro

Partiamo da un semplice presupposto. Il capitale sceglie sempre accuratamente chi annientare e chi, invece, ergere a nuovo paladino della giustizia per la salvezza dell’intera umanità. Il capitale sceglie tenendo conto di tutte le condizioni al contorno con l’obiettivo finale di massimizzare il profitto, in termini politici, geopolitici, economici e strategici.

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Lavoro salariato e capitale. Parte V

di Karl Marx

L’accrescimento del capitale produttivo e l’aumento del salario sono però davvero così inseparabilmente uniti come pretendono gli economisti borghesi? Non dobbiamo creder loro sulla parola. Non dobbiamo nemmeno creder loro che, quanto più florido è il capitale, tanto meglio viene ingrassato il suo schiavo. La borghesia è troppo intelligente, essa sa fare i conti troppo bene, per condividere i pregiudizi dei signori feudali, i quali si vantavano dello sfarzo della loro servitù. Le condizioni di esistenza della borghesia la costringono a calcolare.

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Dallo Stato Capitalista alla Comunità Socialista. Brevi cenni introduttivi

di Manuel Santoro

La reazione al globalismo elitario, al transnazionalismo del grande capitale era certamente doverosa e auspicabile ma purtroppo si è avviata su un percorso alquanto pericoloso per gli effetti che nell’immediato futuro andremo a testimoniare. La reazione alla furia del capitale e alle crisi di sistema si sta traducendo in Europa in una sorta di revival del nazionalismo, in certi casi, e di un più confuso sovranismo di stampo populista che semina nelle ferite causate dalla ferocia del liberismo globale e raccoglie consensi di pancia e non di testa.

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Moneta, debito e derivati. La transizione di fase in atto nel capitalismo

di Manuel Santoro

Il mondo sta cambiando velocemente e nuovi scenari si aprono davanti a noi. L’involuzione del capitalismo moderno è stato rapido e molto doloroso per miliardi di esseri umani. La metamorfosi ancora in atto del capitalismo dalla sua fase produttiva a quella finanziaria è stata un cambio di paradigma che ancora la sinistra non riesce ad assorbire. Il capitalismo è divenuto post-capitalismo o neo-liberismo e si avvia ad assumere i connotati dell’ipercapitalismo, vale a dire salire da un contesto prettamente economico, globalizzato e uniformato, in cui la politica cerca ancora di sopravvivere e di non genuflettersi completamente ponendo resistenza, al controllo diretto delle masse. La via è spianata poichè testimoniamo non solo una crescente accumulazione di ricchezza in pochissime mani, ma una concorrenza su singoli prodotti, a livello globale, tra pochissime realtà multinazionali oppure un assoluto regime di monopolio mondiale. Non mi riferisco solo ai beni di consumo come, per esempio, i cellulari, ma al cibo, alla farmaceutica, alle risorse disponibili nel pianeta.

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