Rivista aperiodica teorica del marxismo-leninismo
Organo teorico di Convergenza Socialista

Sul grado di sfruttamento dell’operaio da parte del capitalista

di Manuel Santoro

Nell’introdurre ciò che ci permetterà di quantificare il grado di sfruttamento dell’operaio da parte del capitalista, dobbiamo iniziare necessariamente dal concetto di capitale, e in particolar modo di capitale variabile. Ma prima di tutto, conosciamo già che il capitale in quanto lavoro accumulato, è scomposto in due componenti: capitale costante e capitale variabile. Vediamo ora queste due componenti un po' più da vicino.

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Per il capitale, l’operaio non ha necessità di soddisfare bisogni sociali

di Manuel Santoro

"Il bisogno del denaro è il vero bisogno prodotto dall'economia politica, il solo bisogno che essa produce" (Marx)

Durante il percorso della Scuola Rossa abbiamo introdotto il concetto di bisogno, differenziando in particolare tra bisogno assoluto e bisogno relativo. La nostra esposizione ha toccato naturalmente i bisogni nel contesto dei rapporti sociali di produzione borghesi, ma è quasi immediato lo sviluppo di tale esposizione nella società socialista la quale si basa sulla proprietà comune dei mezzi di produzione. Cambiando i rapporti di proprietà e, di conseguenza, i rapporti di produzione; cambiando la modalità della produzione e, nella produzione, dello scambio degli oggetti della produzione, si cambia la società nella sua interezza. Quindi anche a livello sovrastrutturale: la politica, la giustizia, la coscienza, il pensiero, l’idea, il comportamento. Dalla proprietà privata alla proprietà comune dei mezzi di produzione; dalla sovrastruttura borghese alla sovrastruttura socialista.

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Emancipazione del capitale e alienazione dell'operaio

di Manuel Santoro

"L'operaio ha la disgrazia di essere un capitale vivente e quindi avente dei bisogni…” (Marx)

Nell’esposizione sul lavoro estraniato, parte dei Manoscritti economico-filosofici del 1844, si è detto che se l’operaio è estraniato dal suo prodotto e dall’atto della produzione, sia il primo che il secondo non gli appartengono, appartengono allora a un altro essere umano. In altri termini, all’operaio non appartengono né l’oggetto da lui prodotto né l’atto della produzione, poiché appartengono a un altro uomo. Tale “altro uomo” è il capitalista, proprietario del capitale fisso e del capitale variabile.

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Brevi elementi di dialettica

di Manuel Santoro

Il lungo cammino verso la conquista rivoluzionaria, verso la società nuova, verso ciò che indichiamo come socialismo, ovvero la prima fase della società comunista che si basa sulla proprietà comune dei mezzi di produzione, parte dalla radicata consapevolezza di un lavoro lungo, graduale, di lenta costruzione ideologica, educativa e organizzativa dell’avanguardia il cui risultato può certamente condurre ad una svolta repentina, radicale di società. Al socialismo appunto.

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Sulla necessità del protagonismo femminile per il socialismo marxista-leninista

di Manuel Santoro

Chi studia l'evoluzione delle società e comprende la centralità della produzione nei meccanismi che determinano il loro sviluppo, è consapevole del fatto che non è possibile alcuna eguaglianza reale tra donne e uomini all'interno di società dove prevalga la proprietà privata. [1] Essendo il capitalismo monopolistico una società in cui il punto focale rimane la proprietà dei mezzi di produzione, non può esserci, e in fatti non vi è, alcuna parvenza di eguaglianza tra donne e uomini, sia essa di fronte alla legge che in termini reali. Basta vedere la disparità di stipendio a parità di mansione nelle società cosiddette "moderne".

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Accumulazione capitalistica e alienazione

di Manuel Santoro

Quanto più grandi sono la ricchezza sociale, il capitale funzionante, l’estensione e l’energia del suo accrescimento, quindi anche la grandezza assoluta del proletariato e la forza produttiva del suo lavoro, tanto più grande è l’esercito industriale di riserva.” [1] L’accumulazione della produzione e, quindi, del capitale è, come abbiamo visto precedentemente [2], una fase intermedia dentro il capitalismo storicamente compiuta, la quale partendo dalla libera concorrenza si esaurisce nei monopoli, e il capitalismo “antico” si trasforma in capitalismo monopolistico, ovvero imperialismo.

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Sulle fasi della società capitalistica

di Manuel Santoro

L’imperialismo è una questione economica, strutturale, da cui la relativa componente politica, e non solo, si erge in tutta la sua brutalità. Considerare l’imperialismo come atteggiamento meramente politico è teoricamente, e di conseguenza politicamente, errato e tale fu l’errore di tanti esponenti di primo piano del socialismo internazionale, e tale è l’errore che ancora in tanti commettono oggi.

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Sull’accumulazione originaria

di Manuel Santoro

Da quando il sistema capitalista è emerso dalle ceneri del feudalesimo, il lavoratore si è trovato costretto a vendere la propria forza-lavoro alla classe dei capitalisti, ovvero alla classe dei proprietari dei mezzi di produzione e di sussistenza. Ma il lavoratore, l’operaio, vendendo la sua forza-lavoro, volta per volta, vende se stesso per un concordato periodo di tempo oppure per una determinata mansione in quanto la forza-lavoro si identifica con l’operaio stesso in quel frangente.

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Società e Stato

di Manuel Santoro

La società odierna è la società capitalistica, che esiste in tutti i paesi civili, più o meno libera di aggiunte medievali, più o meno modificata dallo speciale svolgimento storico di ogni paese, più o meno evoluta. Lo Stato odierno, invece, muta con il confine di ogni paese. Nel Reich tedesco-prussiano esso è diverso che in Svizzera; in Inghilterra è diverso che negli Stati Uniti. Lo Stato odierno è dunque una finzione. Tuttavia i diversi Stati dei diversi paesi civili, malgrado le loro variopinte differenze di forma, hanno tutti in comune il fatto che stanno sul terreno della moderna società borghese, che è soltanto più o meno evoluta dal punto di vista capitalistico.” [1]

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Libri: Il Manifesto del Socialismo

Il socialismo è la prima fase della società senza classi, del comunismo. Oggi, quindi, siamo tutte e tutti socialisti, poiché è compito di tutte e tutti, militanti, conquistare la società socialista per poterci avviare verso la società senza classi. Conquistare, poiché i padroni, i proprietari dei mezzi di produzione e distribuzione della ricchezza non ci daranno mai strada libera. La lotta di classe è reale. Il nostro compito è conquistare lo Stato socialista. Non vi è altro obiettivo per una organizzazione socialista come la nostra. Donne e uomini militanti uniti in questa lotta.

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