Rivista aperiodica teorica del marxismo-leninismo
Organo teorico di Convergenza Socialista

Vertigine dei successi

breve introduzione di Manuel Santoro

Il 2 marzo del 1930, Stalin scriveva il famoso articolo “Vertigine dei successi” in cui analizzava i successi del movimento kolchoziano ed esprimeva critiche sulla prassi della collettivizzazione la quale si allontanava, deviava spesso clamorosamente, dalle direttive leniniste del partito. Agli inizi del ’30, la collettivizzazione procedeva abbastanza bene, in anticipo rispetto a quanto previsto dal piano quinquennale. Ciò, riporta Stalin nel suo intervento, era da ritenersi sicuramente un successo della classe operaia, classe egemone nei confronti della parte povera della classe contadina, e del partito. Difatti, era compito del partito in questa grande opera di costruzione del socialismo e di coinvolgimento, assorbimento del mondo contadino nel socialismo, di “consolidare i successi riportati e valersene sistematicamente per l’ulteriore marcia in avanti”.

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La grande menzogna dell’Holodomor

di Grover Furr,

tradotto da Manuel Santoro dal link: https://www.counterpunch.org/2017/03/03/the-holodomor-and-the-film-bitter-harvest-are-fascist-lies/

Nota dell’autore: in questo articolo mi baso molto sulle prove citate nella ricerca di Mark Tauger della West Virginia University. Tauger ha dedicato la sua vita professionale allo studio dell’agricoltura e delle carestie sovietiche e russe. È un’autorità mondiale su questi argomenti ed è cordialmente criticato dai nazionalisti ucraini e dagli anticomunisti generalmente perché le sue ricerche rivelano le loro bugie.

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Sul Materialismo storico

di Stalin*, Kalinin, Molotov, Voroscilov, Kaganovic, Mikoyan, Zdanov, Beria, rivisto e organizzato con interventi in grassetto e corsivo, e commenti di Manuel Santoro (M.S.)

Rimane una questione da chiarire: che cosa si deve intendere, dal punto di vista del materialismo storico, per quelle «condizioni della vita materiale della società», che determinano, in ultima analisi, la fisionomia della società, le sue idee, concezioni, istituzioni politiche, ecc.?

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Ancora sui processi di Mosca

di Amedeo Curatoli

Abbiamo il testo integrale di due discorsi di Stalin al Plenum del Comitato Centrale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica sui primi due Processi di Mosca: Wreking, espionage and terrorism in the U.S.S.R. (Distruzioni, Spionaggio e Terrorismo in URSS). Li abbiamo trovati alla New York Public Library e fotocopiati, discorsi pronunciati il 3 e il 5 marzo 1937 (che un giorno pubblicheremo).

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Stalin, l'erede di Lenin: difesa e arricchimento del leninismo contro Trotsky, Kamenev, Zinoviev, Bucharin e tanti altri

di Amedeo Curatoli

Breve premessa: ci saranno sicuramente alcuni (o tanti) compagni, o altri compagni di strada che hanno idee generiche non ostili al comunismo (di cui però hanno sempre sentito parlar male) ai quali può capitare di dare uno sguardo al titolo di questa nostra nota. Penseranno probabilmente: “Uffa, che noia!...ma guardiamo al nostro presente schifoso e a un possibile futuro meno penoso piuttosto che star lì a rinvangare un passato morto e sepolto che non ci appartiene più!…”.

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Su Stalin siamo fortemente contro Domenico Losurdo

di Amedeo Curatoli

«Il totalitarismo - affermava Losurdo 22 anni fa - giunge alla sua compiutezza nei due paesi collocati al centro della Seconda guerra dei Trent’anni (?? ndr) In questo senso, il confronto tra bolscevismo e nazismo non solo è giusto ma costituisce un passaggio obbligato (sottolineatura nostra. Incredibile, no? ndr).»

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Brevi cenni su Chruščëv e l’inizio della distruzione dello Stato socialista sovietico le cui cause sono indietro nel tempo

di Manuel Santoro

Il gruppo dell’Emancipazione del lavoro di Plekhanov è da considerarsi il primo nucleo che si prese la briga di divulgare e diffondere in Russia i lavori di Marx ed Engels, traducendo anche varie opere, in una Russia devastata dall’autocrazia zarista e dalla ingordigia della classe dei proprietari fondiari, da una parte, e dalla propaganda pseudo-socialista dei populisti, dall’altra. Siamo a metà degli anni ’80 del XIX secolo, esattamente nel 1883. Diciassette anni addietro rispetto all'uscita del primo numero dell’Iskra; trentaquattro anni addietro, il doppio, rispetto alla rivoluzione d’ottobre. [1]

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