- Pubblicato in Teoria
Cenni sulle classi in una società borghese
di Clara Treves
Oggi molte persone pensano che Karl Marx abbia scoperto le classi e la lotta di classe. Questo non è vero.
di Clara Treves
Oggi molte persone pensano che Karl Marx abbia scoperto le classi e la lotta di classe. Questo non è vero.
di Amedeo Curatoli
C’è una bellissima “Vita di Marx” di Franz Mehring, rivoluzionario, membro della socialdemocrazia tedesca, edita dagli Editori riuniti nel 1966, che però, purtroppo, contiene una prefazione di Ernesto Ragionieri il quale, sotto l’attenta regia di Togliatti, è stato fra i principali falsificatori della figura e l’opera di Antonio Gramsci per farne il padre spirituale della “via italiana al socialismo”.
Quante volte nella nostra Scuola Rossa abbiamo ripetuto e ribadito la centralità della produzione, essendo la società un complesso di rapporti sociali di produzione. Engels, nel passaggio che riporto, ci ricorda, tra le altre cose, la definizione di “concezione materialistica della storia”. Definizione fondamentale che chiunque si avvicini al socialismo deve conoscere. In questo passaggio dell'Anti-Dühring esploriamo il cuore del pensiero del maestro del socialismo (M. Santoro).
di Manuel Santoro
“’La Comune – scrisse Marx – non doveva essere un organismo parlamentare, ma di lavoro, esecutivo e legislativo allo stesso tempo. Invece di decidere una volta ogni tre o sei anni quale membro della classe dominante dovesse rappresentare e opprimere il popolo nel Parlamento, il suffragio universale doveva servire al popolo costituito in comuni così come il suffragio individuale serve a ogni altro imprenditore privato per cercare gli operai e gli organizzatori della sua azienda’. Questa mirabile critica al parlamentarismo, fatta nel 1871, appartiene oggi anch’essa, grazie al dominio del socialsciovinismo e dell’opportunismo, alle parole dimenticate del marxismo”. [1] Parole che noi, invece, non dimentichiamo affatto ma valorizziamo. In questo editoriale riprenderò alcuni passaggi di Lenin su Marx e la Comune di Parigi mirabilmente esposti in Stato e rivoluzione.
di Manuel Santoro
L’imperialismo è una questione economica, strutturale, da cui la relativa componente politica, e non solo, si erge in tutta la sua brutalità. Considerare l’imperialismo come atteggiamento meramente politico è teoricamente, e di conseguenza politicamente, errato e tale fu l’errore di tanti esponenti di primo piano del socialismo internazionale, e tale è l’errore che ancora in tanti commettono oggi.
di Manuel Santoro
Riprendiamo gli insegnamenti di Marx ed Engels, i quali sono stati dimenticati poiché il socialismo si è, da lunghi decenni, corrotto con deformazioni revisioniste e opportunitiche. Sin dai tempi di Bernstein, il socialismo ha perso di vista l’obiettivo politico di trasformare la società arrivando alla società socialista.
di Manuel Santoro
L’assoluto è il divenire di se stesso, diceva Hegel, e la legge che lo regola è la dialettica. Questi due semplici passaggi, per certi versi rivoluzionari, furono spinti oltre da Marx ed Engels, traslandoli dall’idealismo al materialismo.
di Friedrich Engels
Westermarck prende certamente le mosse dall'opinione che «assenza di norme implica la compressione delle tendenze individuali» così che «la prostituzione è la forma più autentica di essa». Mi sembra invece che ogni intelligenza delle condizioni primitive rimanga impossibile finché si guardano attraverso le lenti del bordello. Torneremo ancora su questo punto, parlando del matrimonio di gruppo.
di Manuel Santoro
Più di un anno fa scrissi in questa rivista un editoriale dal titolo “Sulla funzione del partito” nel quale si rimarcava “l’importanza della necessità del partito inteso come forma organizzativa politicamente organica e ideologicamente coerente”. Essere insieme cioè “centro di organizzazione e di educazione politica”. Non vi è altra via se si vuole influire nella società e nell’arena politica. Solo le idee non bastano assolutamente. Sarebbe come avere un’automobile dal motore potentissimo senza ruote. Non si va da nessuna parte; si rimane fermi.
di Manuel Santoro
Partiamo da un semplice presupposto. Il capitale sceglie sempre accuratamente chi annientare e chi, invece, ergere a nuovo paladino della giustizia per la salvezza dell’intera umanità. Il capitale sceglie tenendo conto di tutte le condizioni al contorno con l’obiettivo finale di massimizzare il profitto, in termini politici, geopolitici, economici e strategici.