Il sito-web della teoria marxista-leninista
Organo teorico della Scuola Rossa

Teoria

Società e produzione

di Manuel Santoro

In questi giorni ho finalizzato il mio secondo saggio sul socialismo ed entro la fine dell'anno sarà pubblicato. In questo manoscritto ho cercato di percorrere approfonditamente il tragitto evolutivo dell’essere umano, dai tempi più primitivi, arrivando ai tempi nostri, contemporanei, e proseguendo nel futuro il quale, auspichiamo, transiti dal socialismo, prima fase del comunismo, per raggiungere la società senza classi sociali.

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It is time to join the scientific socialism. Time to join Socialist Convergence

di Manuel Santoro

Become part of Convergenza Socialista Worldwide

We are ready to step up the fight against capitalism, against imperialism.You can join our organization from anywhere in the world.

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Il futuro è nella proprietà comune dei mezzi di produzione

di Manuel Santoro

La produzione dei beni e il loro scambio sono il motore della storia, dicevano Marx ed Engels. Non la distribuzione, ma la produzione: “la concezione materialistica della storia parte dal principio che la produzione e, con la produzione, lo scambio dei suoi prodotti sono la base di ogni ordinamento sociale; che, in ogni società che si presenta nella storia, la distribuzione dei prodotti, e con essa l'articolazione della società in classi o stati, si modella su ciò che si produce, sul modo come si produce e sul modo come si scambia ciò che si produce.” [1]

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Interessi nazionali, interessi della classe dominante

di Manuel Santoro

Wolfgang Munchau, direttore di Eurointelligence.com ed editorialista del Financial Times, ha dichiarato alcuni mesi fa che ‘da almeno 10 anni, l’Italia ha detto sì in sede europea a norme e accordi che o non sono nel suo interesse, o a cui ha contribuito senza beneficiarne direttamente’. E ha ragione ma c’è comunque un equivoco che dobbiamo chiarire: non esiste un interesse nazionale ma esistono interessi di classe, e l’interesse nazionale coincide sempre con l’interesse della classe dominante, dei padroni, dei capitalisti.

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Gramsci: l'obbrobriosa manipolazione ai danni di un grande rivoluzionario

di Amedeo Curatoli

Il grande comunista di cui parliamo è Antonio Gramsci, leninista della prima ora, leninista nel senso di fautore della lotta armata come unico mezzo per rovesciare la dittatura borghese. In Cina nel 1983 la Casa editrice del Popolo ha pubblicato i Quaderni del Carcere. In una successiva antologia di scritti gramsciani (1992) si dice: “Gramsci fu il teorico della rivoluzione proletaria in Italia e applicò con reale impegno il marxismo-leninismo in Italia”.

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La convergenza teorica è la base per la convergenza socialista

di Manuel Santoro

Una delle motivazioni per cui tanti assalti al cielo sono falliti nel tempo, e tutt’ora falliscono, è nell’incapacità oppure nella mancanza di volontà politica di demolire e, successivamente, sostituire la macchina statale borghese con la macchina statale socialista. Il socialismo, in quanto prima fase della società comunista, ha una definizione precisa, ovvero, è quella società che emerge dal capitalismo, con tutte le sue ingiustizie, inefficienze, storture e iniquità, e in cui tutti i mezzi di produzione sono di proprietà comune. E la società, in termini generici, è un complesso di rapporti sociali di produzione e “ognuno di questi complessi caratterizza, nello stesso tempo, un particolare stadio di sviluppo nella storia dell’umanità.” [1]

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La concezione materialistica della storia e la centralità della produzione

di Manuel Santoro

Abbiamo più volte rimarcato alcuni concetti fondamentali della scienza socialista, ovvero il concetto di società in quanto complesso di rapporti sociali di produzione, e il concetto centrale della produzione in quanto motore della storia. I maestri del socialismo, quali Marx, Engels e Lenin, ci hanno spiegato la profondità e la scientificità della concezione materialistica della storia.

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100° anniversario: Pcd'I di Antonio Gramsci e nascita di Fosco Dinucci

di Maurizio Nocera

100° anniversario della fondazione del partito comunista d'italia di antonio gramsci (1921) e 100° anniversario della nascita di Fosco Dinucci (1921) fondatore del partito comunista d'italia (marxista-lenista) (1966)

Straordinaria coincidenza quest'anno. Ricorre il 100° anniversario della nascita a Livorno del Pcd'I di Antonio Gramsci e ricorre pure il 100° anniversario della nascita a Pontasserchio (Pisa) di Fosco Dinucci, fondatore nel 1964 del Movimento marxista-leninista italiano, fondatore nello stesso anno della rivista comunista «Nuova Unità», nonché fondatore, il 15 ottobre 1966 a Livorno (nello stesso teatro "San Marco") del Partito comunista d'Italia (marxista-leninista), di cui fu eletto segretario generale, rimanendo tale fino allo scioglimento a Roma del partito il 15 settembre 1991 al VI° congresso straordinario, imposto da un gruppo di trotskisti annidatosi nell'Ufficio politico del partito.  

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Ancora sui processi di Mosca

di Amedeo Curatoli

Abbiamo il testo integrale di due discorsi di Stalin al Plenum del Comitato Centrale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica sui primi due Processi di Mosca: Wreking, espionage and terrorism in the U.S.S.R. (Distruzioni, Spionaggio e Terrorismo in URSS). Li abbiamo trovati alla New York Public Library e fotocopiati, discorsi pronunciati il 3 e il 5 marzo 1937 (che un giorno pubblicheremo).

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Socialismo, prima fase della società comunista

di Manuel Santoro

Il nostro lavoro consiste nel ricercare, affermare la verità. In una società capitalistica, quindi de facto opportunistica e propagandistica delle peggiori pulsioni umane, in costante e inesorabile degrado umano, sociale, politico ed economico, il compito mio, nostro, dei marxisti-leninisti rimane quello di dire la verità.

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